Rimanere o scappare: alla ricerca dell'avventura aziendale. L’Opinione di Carlo Pasqualetto

Creature discute con Carlo Pasqualetto, 34 anni, delegato all’innovazione del Comune di Padova, fondatore del TedEx patavino e, in ambito professionale, co-founder e CEO di AzzurroDigitale, società padovana leader nei progetti di digitalizzazione dei processi in ambito industriale. 

Nella corsa frenetica della vita moderna, le nuove generazioni stanno abbracciando un mantra: YOLO - "You Only Live Once". Questa mentalità non riguarda solo le avventure estreme o i viaggi impensabili, ma si riflette anche nelle scelte di carriera. Ecco perché sempre più giovani optano per lasciare le aziende tradizionali in cerca di nuove esperienze e soddisfazioni personali. Questa concezione è talvolta espressione di una mentalità positiva e coraggiosa, talaltra sintomo di vuoto e smarrimento umano.

Carlo Pasqualetto, dal tuo punto di vista di imprenditore, che idea ti sei fatto sulla questione?
“A mio avviso le aziende che pensano che questo sia un tema legato ad una generazione di giovani viziati e debosciati, si sbagliano di grosso. La sfida è tutta dell’azienda in quanto se non riesce a comprendere il fenomeno e ad attrezzarsi per gestirlo, di certo faticherà molto a rimanere nel mercato.” 

Ma perché questa tendenza?
“La risposta è complessa, ma una ragione fondamentale è la ricerca di significato. Le aziende tradizionali spesso non riescono a soddisfare questa esigenza, offrendo invece una routine noiosa e poco stimolante. Le nuove generazioni desiderano sentirsi parte di qualcosa di più grande, contribuire a un impatto positivo e vedere i risultati tangibili del loro lavoro.

Inoltre, oggi c'è una crescente consapevolezza dell'importanza dell'equilibrio tra vita lavorativa e personale. Le aziende tradizionali tendono ad enfatizzare la cultura del lavoro duro a discapito del benessere dei dipendenti. Le nuove generazioni, invece, cercano un ambiente lavorativo che promuova il benessere e offra flessibilità per perseguire passioni al di fuori dell'ufficio.” 

Pasqualetto, possiamo per questo biasimare i nostri giovani?
“Abbiamo improntato il nostro modello educativo all’importanza del singolo. Abbiamo insegnato ai giovani che bisogna avere aspirazioni alte e lavorare per avere un impatto significativo: cosa pretendiamo ora? Zitti e buoni e magari anche mal pagati? Non credo proprio.

Per le aziende desiderose di attirare e trattenere i giovani talenti, è essenziale investire nel branding aziendale e nell'engagement dei dipendenti. Il branding aziendale deve comunicare valori autentici, cultura inclusiva e opportunità di crescita professionale e personale. Gli studenti e i giovani professionisti sono sempre più attenti all'immagine e alla reputazione delle aziende con cui scelgono di lavorare.

Allo stesso tempo, l'employer engagement gioca un ruolo cruciale nel mantenere i dipendenti motivati e coinvolti. Le aziende devono creare un ambiente che favorisca la fiducia, la trasparenza e il senso di appartenenza. Iniziative come programmi di sviluppo professionale, mentorship e attività di team building possono contribuire a creare un legame più profondo tra i dipendenti e l'azienda. 

Insomma, in un mondo in cui le opportunità abbondano e le aspettative sono sempre più alte, le aziende tradizionali devono adattarsi o rischiano di perdere i loro talenti migliori.  

Conclude, infatti, il CEO di Azzurro Digitale: “Abbracciare il mantra YOLO non significa necessariamente abbandonare la stabilità, ma piuttosto cercare un equilibrio tra sicurezza e avventura. Le aziende che riescono a offrire entrambi saranno in grado di attrarre e trattenere i migliori talenti delle nuove generazioni.”

Creature prende atto di questa ambiziosa prospettiva aziendale delineata da Carlo Pasqualetto e auspica un approfondimento del dibattito attraverso un dialogo interistituzionale.

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