Natura e ambiente: una prospettiva non ideologica
Cara lettrice, caro lettore,
provo a mettermi nei tuoi panni e ad indovinare quello che ti stia passando per la testa in questo momento: “Creature? Perché?”; “Occorreva davvero un nuovo periodico di opinione?”; “Per quali opinioni, poi?”.
Cercherò in poche righe di rispondere a questi tuoi, legittimi, interrogativi e partirò proprio dal titolo, che vuole riassumere nell’essenzialità di un’unica parola una pluralità di valori di fondo di tutti coloro i quali scriveranno su questo giornale.
Innanzitutto, “creature” è una parola desueta nel mainstream quotidiano. Se ci pensiamo, la releghiamo al famoso cantico francescano; qualcosa, insomma, che si colloca nel panorama della letteratura volgare medievale. Ultimamente invece, si sente sempre più spesso la parola "ambiente" e sembrano aumentare di numero e di volume le voci di coloro che denunciano, a torto o a ragione, l'urgenza di intervenire per una riduzione dell'impatto ambientale dell'attività umana, considerata solamente nei suoi aspetti dispregiativi. In questo clima di pregiudizio ideologico l'uomo sembra abitare un ambiente inerme, in cui l'unico agente sembra essere rimasto egli stesso e in cui l'ambiente, divenuto un idolo, sembra sempre più impersonificarsi e assumere il ruolo della vittima di fronte al carnefice che è l'uomo.
Vogliamo però, in questo contesto, riflettere un po’ di più su un’altra parola, oggi passata di moda, come “Natura”. La “Natura” non è l’”Ambiente”, perché contiene la radice del verbo latino nascor, implica cioè la generazione che viene dall’ “altro da sé”. La Natura non è autosussistente e autosufficiente perché è creata, non esiste solo in un presente minacciato e in un futuro apocalittico (come l’Ambiente), ma ha una radice, una storia, un’evoluzione temporale e (perché no?) un certo sapore fiabesco e talvolta poco scientifico. Il concetto di natura, quindi, implica necessariamente una causa efficiente del suo essere.
È bene perciò valorizzare tutte quelle iniziative che mirano a sensibilizzare il rispetto e la cura dell'ambiente, in quanto l'essere umano è chiamato a collaborare per la realizzazione del progetto originario. Tuttavia, non bisogna dimenticare che l'azione dell'uomo è giusta, nella misura in cui il suo sguardo è rivolto non alle cose create, ma al creatore in quanto tale. Diversamente, nella misura in cui qualcosa di creato diventa il centro dell'agire umano, allora tutto ciò che l'uomo compie, seppur nella migliore delle intenzioni, diventa idolatrico, e quindi non buono.
“Creature”, dunque, vuole essere un consiglio, un invito a rivolgere primo di tutto lo sguardo verso il cielo, a sentirsi piccoli ma accuditi, a contemplare la bellezza e la genuinità del pensiero ispirato negli articoli e nei saggi che il lettore vorrà leggere. Vuole poter essere una piccola e umile prateria dove poter respirare ancora l'aria pura, non inquinata dalle molteplici ideologie che ormai sembrano dilagare in questo nostro tempo.
Cara lettrice, caro lettore,
avete ormai capito le traiettorie di questa proposta editoriale e spero di aver risposto alle Vostre domande. Speriamo che anche Voi siate, delle “Creature” libere e liberali, credenti in qualcosa da conservare e custodire, magari grande e nobile.